La festa della Candelora in Campania
La Candelora (o Candelaia) è il nome popolare attribuito dalla Chiesa e dai fedeli alla festa religiosa che si celebra il 2 di febbraio per ricordare la presentazione del Signore al Tempio ed il rito di purificazione della Vergine Maria quaranta giorni dopo la nascita di Gesù.La sacra ricorrenza deriva il suo nome dal tardo latino "candelorum" , per "candelaram" , benedizione cioè delle candele.Secondo la tradizione, questi ceri benedetti sono poi conservati in casa dai fedeli e vengono accesi, per placare l'ira divina, durante violenti temporali, aspettando una persona che non torna o si ritiene in grave pericolo, assistendo un moribondo, e in qualunque momento si senta il bisogno d'invocare l'aiuto divino.Secondo il barnabita Egidio Caspani , la cerimonia , diventata poi attraverso i secoli festa popolarissima , era in uso a Gerusalemme , gia' alla fine del IV secolo , con il nome di " Quaresima dopo l'Epifania" - nel quarto giorno (14 febbraio) si celebrava il Natale in Oriente .La benedizione delle candele fu introdotta dal clero franco-germanico nei secoli IX-X, ma la processione era un uso antichissimo: fu a Roma che questa festivita' cristiana della Purificazione della Vergine si riallaccio' probabilmente ad alcune usanze pagane. Si legge nel Lunario Toscano dell'anno 1805: "La mattina si fa la benedizione delle candele, che si distribuiscono ai fedeli, la qual funzione fu istituita dalla Chiesa per togliere un antico costume dei gentili, che in questo giorno in onore della falsa dea Februa con fiaccole accese andavano scorrendo per le cittta', mutando quella superstizione in religione e pieta' cristiana".Pare si possa escludere che la processione della Candelora sia derivata dalle Ambarvalie romane (dal percorso di campagna che piu' somiglia alle Rogazioni), con molta probabilita' si puo' pensare che derivi invece da un altro rito pagano come i Lupercali o l'Amburbale, processione che invece si svolgeva intorno alla citta' ogni 5 anni. Le feste importanti, si sa, cadono in una certa zona geografica o climatica e quasi sempre nello stesso periodo.Per capire intanto l'importanza dei primi giorni di febbraio; (giorni discussi e oggetto, tra l'altro, di proverbiali prestiti con gennaio - i cosiddetti giorni della merla) basteranno i detti che ne fanno un punto nodale, per interpretare l'andamento climatico della stagione.
Cannelora , 'state dinto , vierno fora. Per indicare cioè la fine dell'inverno e l'approssimarsi del bel tempo , prima con la primavera e poi con l'estate. Infatti dopo il 2 febbraio, se marzo non si scapriccia , la natura precocemente si agghinda di splendidi ornamenti primaverili e il clima diventa mite, l'aria serena, il cielo azzurrissimo.
Un secondo proverbio richiama invece il ricordo dell'Epifania :A Pasca Epifania tutt'e ffeste vanno via .Risponne 'a Cannelora :No , ce stongo io ancora .Per indicare cioè che l'estro , l'inventiva , la genialità del popolo napoletano saprà inventare tante altre feste da riempirne un intero anno.
Ma anche proverbi in lingua inneggiano alla Candelora : Se di Candelora il tempo è bello si avrà molto più vino che vinello!
Nel calendario popolare la festa dà occasioni a pronostici sull'inizio della primavera:Per la santa Cannelora ,o che nevichi o che plora dell'inverno siamo fuora .Quando vien la Candelora dell'inverno siamo fora ;ma se piove o tira il vento de l'inverno semo dentro
.Altre credenze parlano addirittura di usi particolari delle bestie:L'orso (addo' se verono cchiu' :-) si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere come e' il tempo e valutare se è o no il caso di mettere il naso fuori.
Il 2 febbraio si festeggia anche San Biagio che viene invocato contro le malattie della gola e la laringite.In Penisola Sorrentina c'e' un proverbio, legato appunto ai cambiamenti climatici:"San Biase o sole pe case,San Catiello 'o sole 'o Castiello, Sant'Antonino 'o sole pe marine"
Le ricorrenze di questi tre santi cadono a distanza di poco l'una dall'altra e San Catello e' il patrono di Catellammare di Stabia mentre San'Antonino e' il patrono di Sorrento: grandi festeggiamenti si celebrano il 14 di febbraio, quando la terra comincia a risvegliarsi dal torpore invernale.
Secondo la tradizione popolare il giorno della Candelora è l'ultimo giorno "utile" per smontare “o presebbio”.(infatti noi lo togliamo oggi proprio come da tradizione!) Altra data in cui l'operazione veniva eseguita era il 17 gennaio.Chi smontava il presepe in tale data, portava un pezzetto del sughero utilizzato per costruire "lo scoglio" (è così definito il paesaggio), a bruciare sul "fucarazzo" dedicato a S. Antonio.
quanti bei proverbi, speriamo che arrivi il bel tempo che non se ne può più di freddo e vestiti pesanti.
RispondiEliminaeheeeeeeeeee....è quello che dico anche io!
RispondiEliminaCiao Connie,
RispondiEliminaanche nel mio paese, Carosino, si festeggia San Biagio, il patrono del paese, ci ritroviamo con le stesse tradizioni,
ti auguro buonanotte!
E certo cara...gente buona del Sud siamo!ahahahahah buona notte tesoro
RispondiEliminaArrivo tardi ma un commentino alla festa di S. Biagio lo lascio. Durante le funzioni religiose del 3 febbraio si benedice la gola dei partecipanti. Era anche l'anniversario di matrimonio di mamma e papà. Da quando papà manca non lo ricordiamo volentieri.
RispondiEliminaMi ha fatto invece molto piacere leggere dei tuoi ricordi. Baci. Donatella